Il gonfiore non sparisce? La risposta è in un’abitudine che ripeti ogni giorno senza accorgertene

Il gonfiore addominale non è solo colpa della dieta: ecco le abitudini quotidiane che lo peggiorano (e come evitarle).

La sensazione di pesantezza, il ventre teso, il bisogno di sbottonare i pantaloni già a metà giornata. Non sempre è colpa di ciò che hai mangiato. Sempre più studi mostrano che il gonfiore addominale dipende da una serie di fattori legati alla quotidianità, spesso sottovalutati. Secondo gli esperti, anche gesti semplici e frequenti – come masticare chewing gum, fare piccoli spuntini troppo ravvicinati, dormire poco o mangiare in stato di ansia – possono interferire con la normale funzionalità del tratto digerente. Il corpo ha bisogno di pause, ritmo, silenzio. L’intestino, in particolare, lavora meglio se non viene disturbato continuamente da abitudini errate che ne alterano il movimento, l’equilibrio del microbiota e la capacità di smaltire scorie.

Cosa succede all’intestino quando non gli dai tempo di lavorare tra un pasto e l’altro

La dottoressa Neerja Hajela, intervistata dal portale Only My Health, spiega che molte persone credono di aiutare il metabolismo consumando più pasti nell’arco della giornata. Ma l’intestino ha bisogno di tempo tra un pasto e l’altro per attivare la sua funzione di pulizia, un meccanismo chiamato migrazione motoria. Spuntini frequenti, anche se piccoli, interrompono questo ciclo naturale, causando l’accumulo di residui, gas e fermentazioni indesiderate. Un fenomeno che si traduce in gonfiore, digestione lenta, senso di pesantezza.

Anche l’aria ingerita, in modo inconsapevole, può essere un fattore scatenante. Chi mastica gomme, parla troppo durante i pasti o beve velocemente dalle bottiglie tende a introdurre aria nello stomaco, che si accumula sotto forma di gas. A peggiorare la situazione, spesso, è la combinazione con stato emotivo alterato: mangiare di fretta, sotto stress o in situazioni di tensione modifica il ritmo della digestione, aumentando la produzione di ormoni che rallentano il transito intestinale. L’intestino, se irritato, perde la sua regolarità, generando gonfiore e stitichezza.

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Anche le variazioni ormonali – nel caso delle donne – e una flora batterica squilibrata sono tra le cause più comuni di questa condizione. I medici suggeriscono di partire da scelte semplici: fibre, idratazione, probiotici, alimentazione naturale e regolare attività fisica. Ma soprattutto, attenzione ai dettagli. Ogni abitudine, se ripetuta ogni giorno, fa la differenza nel bene o nel male.

Dallo stress al sonno: come le abitudini quotidiane influenzano la salute intestinale

La salute intestinale è un puzzle composto da molti pezzi. Il primo è lo stress cronico, che ha un impatto diretto sul microbiota intestinale, cioè quell’insieme di batteri buoni che regolano digestione, infiammazione, difese immunitarie. Quando si è nervosi o in ansia, l’organismo rilascia cortisolo e adrenalina, sostanze che modificano il ritmo della digestione e spesso portano a mangiare più velocemente e in modo disordinato. Tecniche come la respirazione profonda, le passeggiate all’aperto o la meditazione sono strumenti utili per favorire la distensione della pancia.

Poi c’è la qualità del sonno. Dormire meno di sette ore a notte altera i ritmi ormonali che regolano fame e sazietà, aumenta il desiderio di zuccheri e riduce la capacità dell’intestino di lavorare correttamente. Una buona routine serale, con orari stabili e schermature dai dispositivi luminosi, aiuta a riequilibrare il corpo e la mente. Anche il movimento gioca un ruolo essenziale: non serve correre o allenarsi intensamente. Bastano 30 minuti di camminata al giorno per attivare i muscoli addominali profondi, stimolare il transito e ridurre la tensione.

Tra le buone pratiche più sottovalutate c’è quella di mangiare lentamente, seduti, senza distrazioni, masticando a lungo. Questo permette di digerire meglio, di non ingerire aria, e di riconoscere il senso di sazietà prima di eccedere. Infine, la costanza. Le abitudini non funzionano se vengono adottate solo per pochi giorni. Il corpo ha bisogno di regolarità: solo con comportamenti ripetuti e stabili si può ricostruire un equilibrio intestinale sano, senza ricorrere a soluzioni drastiche o rimedi momentanei.

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