“Dopo i 40 non serve essere a dieta, basta scegliere….” Ecco il consiglio degli esperti

Sul display della bilancia quel numero non scende come una volta e la fame torna poche ore dopo il pasto: sono immagini che molte persone oltre i 40 anni riconoscono subito. Non è soltanto questione di volontà; è un cambiamento fisiologico che modifica il rapporto con il cibo e con l’energia quotidiana. Invece di imporre restrizioni estreme, gli esperti invitano a ripensare le scelte a tavola: non mangiare meno, ma mangiare meglio. Metabolismo, sazietà e massa muscolare diventano parole chiave per capire perché alcuni alimenti fanno la differenza.

La scena è comune: lavoro, famiglia, poco tempo per cucinare. In questi mesi molti notano che rinunce e diete lampo funzionano poche settimane; il vero risultato si ottiene con modifiche sostenibili. Luiza Petre, cardiologa esperta di nutrizione, spiega che dopo i 40 anni conviene inserire nel piatto alimenti che sostengono il metabolismo, mantenendo però un deficit calorico moderato quando l’obiettivo è dimagrire. Un dettaglio che molti sottovalutano: non basta aumentare le proteine se poi il pasto è povero di fibre o ricco di zuccheri.

La proposta non è rivoluzionaria ma concreta: ogni pasto dovrebbe combinare almeno due dei tre elementi che favoriscono il controllo del peso e dell’energia. Il primo è la proteina, fondamentale per preservare la massa muscolare, il vero motore che consuma calorie anche a riposo. Il secondo è la fibre, che rallentano la digestione e modulano l’assorbimento degli zuccheri, evitando picchi di fame. Il terzo sono i grassi sani, importanti per la produzione ormonale e per prolungare la sensazione di pienezza. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è che i pasti ricchi di questi elementi riducono anche la spinta a snack fuori pasto.

La combinazione che fa la differenza dopo i 40 anni

Non esiste un singolo alimento miracoloso: la strategia vincente è la combinazione. Gli alimenti che meglio incarnano questo principio sono facili da trovare e si prestano a preparazioni rapide: salmone, yogurt greco, quinoa, legumi, avocado, frutta secca e uova. Ognuno apporta almeno uno o due dei tre elementi utili al metabolismo, e messi insieme danno risultati più stabili rispetto a diete ipocaloriche estreme.

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Salmone e yogurt greco sono fonti proteiche che favoriscono la conservazione della massa muscolare; quinoa e legumi aggiungono fibre e carboidrati a lento rilascio; avocado e frutta secca danno grassi monoinsaturi che sostengono l’equilibrio ormonale e la sazietà. Un aspetto che sfugge a chi vive in città: la qualità degli ingredienti conta tanto quanto la loro presenza nel piatto.

Secondo Kimberly Gomer, direttrice del reparto nutrizione del Pritikin Longevity Center, i migliori piatti sono quelli che combinano cibi naturalmente ricchi di acqua e fibre, perché aumentano il volume del pasto senza aggiungere troppe calorie. In pratica, l’obiettivo non è contare ossessivamente i kilocalorie, ma assicurarsi che ogni pasto includa due elementi su tre: proteine, fibre o grassi sani. Un dettaglio pratico: preparare porzioni abbondanti di insalate con legumi o una ciotola di yogurt greco con frutta secca può cambiare la gestione della fame nel corso della giornata.

Come integrarli nella pratica: esempi quotidiani

La teoria va tradotta in abitudini semplici. Per la colazione si può scegliere uno yogurt greco con frutta secca e una porzione di frutta fresca: proteine e grassi sani insieme a molta acqua e fibre dalla frutta. A pranzo, una ciotola con quinoa, legumi e verdure offre fibre e proteine; un filo d’olio extravergine aggiunge i grassi necessari. Per cena, una porzione di salmone con contorno di verdure al vapore e un avocado a fette copre i tre elementi con facilità.

Un dettaglio che molti sottovalutano è l’importanza delle porzioni: non è necessario eliminare pane e pasta, ma abbinarli sempre a una fonte proteica e a verdure ricche di fibre. Chi lavora fuori casa può preparare piatti in contenitori: legumi con verdure e una fonte di proteine restano sazianti anche dopo qualche ora. Intanto, la pratica regolare dell’attività fisica, in particolare esercizi di resistenza, rafforza gli effetti di questa scelta alimentare mantenendo la massa muscolare.

Nel corso dell’anno, privilegiando queste combinazioni, molti italiani osservano una riduzione degli sbalzi di fame e una gestione più semplice del peso. Un aspetto che in molti notano solo dopo qualche settimana è il miglioramento dell’energia quotidiana e una minore necessità di snack. L’obiettivo pratico è chiaro: non una dieta punitiva, ma una routine di scelte che sostiene il metabolismo e la qualità della vita.

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