Il burro di arachidi fa bene o male? Il consiglio del nutrizionista che chiarisce tutto

Il burro di arachidi è una fonte di grassi buoni e proteine: ecco quando fa bene e come mangiarlo.

Il burro di arachidi è uno degli alimenti più discussi degli ultimi anni. Per alcuni è solo una bomba calorica da evitare, per altri un superfood irrinunciabile. La verità, come spesso accade, sta nel mezzo. Questo prodotto, se consumato in quantità corrette e nella giusta forma, può diventare un alleato prezioso per chi vuole seguire una dieta equilibrata, sentirsi sazio più a lungo e sostenere cuore, muscoli e sistema nervoso. Ma ci sono errori che tanti continuano a fare: dall’acquisto del prodotto sbagliato fino all’uso scorretto nella giornata. Ne abbiamo parlato con il biologo nutrizionista SIMONE GABRIELLI, che ci ha aiutato a capire davvero quando fa bene e quando no.

Cosa contiene davvero e perché può far bene

Il burro di arachidi si ottiene semplicemente dalla macinazione delle arachidi tostate. Ma nei supermercati non sempre troviamo la versione pura. Molti vasetti contengono zuccheri, oli vegetali di scarsa qualità, emulsionanti e altri ingredienti che ne alterano profondamente l’equilibrio nutrizionale. La regola di base è semplice: l’unico ingrediente dovrebbe essere arachidi. Al massimo un pizzico di sale.

Cosa contiene davvero e perché può far bene – aperito.it

Quando il prodotto è davvero naturale, offre un profilo interessante: circa il 50% è costituito da grassi buoni, in prevalenza monoinsaturi e polinsaturi, utili alla salute cardiovascolare. La parte proteica è intorno al 25%, con una buona presenza di aminoacidi vegetali, e non mancano fibre, magnesio, potassio, fosforo e vitamine del gruppo B, utili per sistema nervoso e metabolismo. In tutto questo, il contenuto di zuccheri è minimo, il che lo rende ideale anche per evitare i picchi glicemici dopo i pasti.

Il burro di arachidi è molto saziante. Basta una piccola quantità – un cucchiaio da tavola – per sentirsi appagati a lungo. Questo lo rende perfetto per spuntini intelligenti o colazioni bilanciate, magari abbinato a pane integrale, banana o frutta fresca, o dentro uno smoothie. Non va mai mangiato da solo, ma sempre insieme a una fonte di carboidrati e una proteica, per bilanciare al meglio la risposta glicemica e la digestione.

Quanto mangiarne e a cosa fare attenzione

Chi ha paura delle calorie deve sapere che il burro di arachidi fornisce circa 625 kcal ogni 100 grammi, ma come per altri alimenti ad alta densità energetica, il problema non è la presenza dei grassi in sé, bensì l’eccesso. “Una porzione corretta – spiega il nutrizionista Gabrielli – è di circa 10-15 grammi, una o due volte al giorno. Il momento migliore? Colazione o spuntino.”

Tra i vantaggi concreti troviamo anche una maggiore stabilità della glicemia, un senso di sazietà prolungato e un buon supporto al tono muscolare, grazie alla combinazione di proteine e minerali. Attenzione però a non cadere in trappole comuni: il burro di arachidi non sostituisce l’olio extravergine di oliva, che rimane il grasso principale della dieta mediterranea. Inoltre, non è consigliato prima dell’allenamento, perché i grassi rallentano la digestione e possono influire negativamente sulla performance.

Un capitolo a parte lo merita la sicurezza alimentare: le arachidi sono soggette a contaminazioni da muffe e aflatossine, sostanze pericolose per la salute se ingerite in grandi quantità. Per questo motivo è fondamentale acquistare burri da agricoltura biologica certificata, controllare la provenienza (meglio se europea) e conservare il prodotto in luoghi freschi e asciutti.

Infine, anche se l’alimento è generalmente ben tollerato, l’allergia alle arachidi è tra le più diffuse al mondo. Chi ne soffre deve assolutamente evitarlo, anche nelle forme “trasformate” o miste (come dolci o snack con tracce di arachidi).

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