“4 Ristoranti”, il dietro le quinte mai raccontato: l’assegno è solo per la telecamera

L’assegno di “4 Ristoranti” è solo simbolico: ecco quando e come viene pagato davvero il premio del programma.

Il successo televisivo di “4 Ristoranti”, condotto da Alessandro Borghese, ha trasformato la competizione tra locali in un evento popolare. Con i suoi giudizi diretti e la formula vincente fatta di punteggi, colpi di scena e rivalità, il format è diventato un punto fermo del palinsesto Sky. Ma non tutto è come sembra. Un dettaglio apparentemente marginale ha innescato curiosità e discussioni: l’assegno da 5.000 euro mostrato in trasmissione è finto. A raccontarlo è Giorgio Caruso, uno dei vincitori della decima edizione, che ha svelato ciò che finora nessuno aveva mai chiarito ufficialmente.

L’assegno di Borghese è solo una scenografia: il premio reale arriva dopo settimane

Ogni puntata di “4 Ristoranti” si conclude con la consegna di un assegno gigante firmato da Borghese, che sancisce la vittoria di uno dei quattro locali in gara. Ma secondo le dichiarazioni di Giorgio Caruso, intervistato da una testata specializzata dopo la sua partecipazione, si tratterebbe di un oggetto esclusivamente televisivo, privo di valore bancario. L’assegno non può essere incassato: è una trovata scenica pensata per chiudere la puntata con una nota spettacolare.

L’assegno di Borghese è solo una scenografia: il premio reale arriva dopo settimane ( Fonte SKY) – aperito.it

Caruso, titolare del ristorante Lievità, ha spiegato che il vero premio economico arriva tramite bonifico a distanza di circa tre mesi dalla registrazione. La cifra, confermata in 5.000 euro, viene accreditata direttamente sul conto corrente del vincitore, dopo l’elaborazione dei documenti e dei tempi tecnici previsti dalla produzione. Un retroscena che ha sorpreso molti telespettatori, convinti che il premio fosse immediatamente spendibile.

Il racconto ha fatto emergere anche altre sfumature sul dietro le quinte del programma. Le riprese durano diversi giorni e costringono i ristoranti a chiudere temporaneamente al pubblico, con un impatto diretto sulle entrate. Questo elemento, raramente considerato dallo spettatore, evidenzia le difficoltà organizzative per chi decide di partecipare alla trasmissione. Nonostante ciò, secondo Caruso, l’esperienza resta profondamente formativa e i benefici superano di gran lunga i disagi temporanei.

La vera ricompensa è la visibilità: come cambia la vita di un ristoratore dopo la vittoria

Al di là dell’assegno e del compenso materiale, partecipare — e ancora di più vincere — a “4 Ristoranti” significa ottenere una visibilità mediatica immediata e duratura. La puntata, trasmessa su Sky e poi in replica su altri canali, porta una crescita esponenziale delle prenotazioni, oltre a un ritorno di immagine per il ristorante coinvolto. Caruso ha raccontato di un aumento immediato della clientela, con picchi anche nei mesi successivi alla messa in onda.

Il valore del programma, quindi, va cercato nel potenziale promozionale e nell’opportunità di mettersi a confronto con altri professionisti del settore. Anche chi non vince, secondo il racconto dei partecipanti, ottiene benefici tangibili: dall’affinamento del servizio alla revisione del menù, passando per una crescita personale come imprenditore.

Il giudizio di Alessandro Borghese, a tratti severo ma sempre motivato, è visto come un momento di svolta per molti ristoratori. Il suo ruolo non si limita a quello del conduttore: diventa un punto di riferimento critico, capace di offrire indicazioni concrete e credibili. E proprio questo, più dell’assegno simbolico, rappresenta la vera forza del format: non solo intrattenimento, ma uno spazio che — per chi lo vive dall’interno — può trasformare davvero la storia di un locale.

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